27/06/10

Stefano Benni - Pane e tempesta



Leggo Benni da quando ero un ragazzetto brufoloso, all'inizio mi piaceva e parecchio.
Poi saran cambiati i miei gusti, probabilmente, o forse mi son stufato del suo stile inventivo e surreale (o un mix di entrambe le cose), fatto sta che "Pane e tempesta" mi è sembrata una storia senza capo ne coda, troppi eventi e personaggi fantasiosi e fuorvianti.



Alcune trovate però sono belle, diamogliene atto:


"" L'uomo primitivo, pensò il nonno, doveva fare solo tre cose. Alzarsi con cautela, per non dare una testata nella caverna, e pisciare. A volte le due azioni erano contemporanee.
Non doveva togliersi il pigiama e vestirsi perché il vestito notturno e quello da lavoro erano uguali: una pelle di scimmia o di altro donatore.
La terza azione era grattarsi il cranio e constatare l'assenza di un dentifricio, di una caffettiera, di un tostapane e di altre future ideazioni. Così, deluso ma leggero, usciva dalla caverna per una nuova giornata.
Il passaggio dalle tre azioni fondamentali del pitecantropo alle ventisette dell'umano medio si chiamava civiltà. ""




Prima recensione di un libro fatta da me su questo blog!

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2 commenti:

Bersn ha detto...

E anche primo letto da te negli ultimi 5 anni azzarderei :-]

Trentino...wilderness? ha detto...

Gnè

sei un nanetto