Ricordate?
Rifugio Erdemolo: 1,5 mln per la cessione
Agli interlocutori, ai potenziali interessati, la cifra è apparsa «fuori di testa», spropositata: un milione e mezzo di euro. Ma tant'è. Questa è la montagna di soldi richiesta per il rifugio Erdemolo, in alta val dei Mocheni, oggi chiuso e messo in vendita dalla proprietà, la famiglia Toller di Palù del Fersina. A valle, gli avvisi avvertono gli escursionisti: nella stagione 2012 il rifugio non è aperto al pubblico. Non svolgerà cioè la funzione di punto di appoggio per la quale figura nell'elenco provinciale dei rifugi. La proprietà ha comunicato il mese scorso alla Provincia la mancata apertura, per la difficoltà a trovare un nuovo gestore. «Stiamo monitorando la situazione» spiega Romano Stanchina , dirigente del servizio turismo «chiaro che se la cosa dovesse ripetersi il prossimo anno, ci vedremmo costretti a far decadere il rifugio dall'elenco provinciale. Cosa che si cerca di evitare, contatteremo anche il Comune». Per legge, infatti, quale pubblico servizio, vi è un obbligo di apertura della struttura, come per gli altri rifugi, dal 20 giugno al 20 settembre.
Il precedente. Accadde già nella primavera-estate 2007: rifugio chiuso e la manifestazione di interesse all'acquisto da parte della Sat. Qualche mese prima, per altro, era scoppiata la polemica per la realizzazione di una pista di collegamento fra la zona delle miniere ed il sentiero che porta al Lago di Erdemolo, preludio ad una strada di accesso al rifugio voluta dalla proprietà. E la Sat fu chiara: «Se dovessimo acquistarlo» spiegò all'epoca il direttore Bruno Angelini «saremmo interessati a sistemare la teleferica, naturalmente senza realizzare la strada». Di cui non s'è fatto più nulla. Sul tavolo, è rimasta però la disponibilità a vendere l'immobile in riva allo splendido laghetto alpino.
L'ultima offerta alla Sat. È del 2011 l'ultimo accenno di trattativa con la Sat. «Fummo interessati dalla proprietà» spiega Paolo Scoz «e da parte della Sat c'era interesse, anche per il collegamento con il Sette Selle, rifugio di nostra proprietà». Però la cosa si arenò. «Non c'erano le condizioni, al di là della cifra» precisa Scoz «perché l'edificio dovrebbe essere abbattuto e ricostruito, ampliandolo. Ma, attorno, c'è solo una piccola fascia di proprietà, il resto è del Comune di Palù, pure interessato ad acquistarlo».
L'interesse del Comune. Il Comune guidato dal sindaco Loris Moar lo ha messo nero su bianco, in risposta alla Sat: ha intenzione di acquistare il rifugio. Anche per questo la Sat s'è tirata indietro: «Nessuna intenzione di metterci in concorrenza con il Comune». Anche altri soggetti privati, di recente, si sono fatti avanti per acquistarlo. Ma si sono subito fermati di fronte al muro del prezzo: insuperabile. Perché il valore sta nel contesto, terreno e paesaggio, non certo nell'edificio che sarebbe da ristrutturare. Sat, a differenza di un possibile acquirente privato, avrebbe dalla sua un vantaggio competitivo sugli eventuali contributi della Provincia: fino all'80% sull'acquisto e i lavori di ristrutturazione e fino al 90% per il rifacimento della teleferica. Ma siccome è interessato anche il Comune, per ora non se ne fa nulla. Ed il rifugio resta chiuso. Do. S.
[copiata papale papale da
L'Adige] [leggetevi pure i commenti]
1 commenti:
E ora - leggo sempre sul giornale - il parcheggio a Frotten costa 6 oiro, 4 se arrivate lì dopo le 14.
Per sempre o solo per agosto? Non lo dicono, sul giornale.
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